"Rosso di sera bel tempo si spera" oppure "se il gallo canta fuori d’ora, il tempo va in malora" sono antichi detti celebri che richiamano concetti che si legano empiricamente all’arrivo del cattivo tempo, che l’uomo ha sempre preso in considerazione come tipologia analogica delle moderne previsioni meteorologiche, che stanno andando ad estinguersi rapidamente, dopo le continue e costanti innovazioni dei nostri tempi. La fascia media di persone che è rimasta aggrappata ancora a queste ideologie appartiene alla generazione dei nostri antenati più prossimi (che hanno visto il prima e il dopo dell’avvento della tecnologia).
Anche noi, pure se forse non lo avremmo mai detto, nel nostro inconscio rimaniamo aggrappati ancora a queste ideologie, poiché fanno parte dell’evoluzione del nostro intelletto di generazione in generazione (ad esempio quando scorgiamo una roccia a forma di orso in degli scogli, ci fa in un certo senso paura a prima vista, perché è rimasto impresso nei meandri più tenebrosi -nascosti, talmente fatti propri- del nostro cervello, degli episodi che i nostri antenati collegavano al pericolo). Sulla base di queste credenze e conoscenze inconsce (come ad esempio può essere che un cumulo nembo premunisca un temporale oppure che un arcobaleno precede un riaffiorare del bel tempo), anche noi più o meno possediamo queste capacità “divinatorie”.
Ma è anche vero che, in questo periodo della nostra storia, il nostro inconscio sente il bisogno di affidarsi alle previsioni elaborate da una branca specialistica nel settore, ovvero la meteorologia, le cui previsioni vengono mandate in onda in tv o in dispositivi più accessibili, come quelle che esistono di serie (default) su tutti i dispositivi multimediali di ultima generazione (la grande “G”, il melafonino, tablet, orologio digitale touch screen ecc.). Non sempre però, le previsioni che ci “portano servite s’un piatto d’argento” si rivelano veritiere. Tuttavia, di nostra abitudine ne facciamo affidamento ugualmente.
Sulla base delle previsioni meteorologiche elaborate e ampiamente divulgate, organizziamo il nostro tempo libero all’infuori del lavoro e lo studio, come un viaggio o un’uscita con gli amici. Ciò perché, una mattinata estiva in spiaggia con il cielo ricoperto da cumuli nembi che sembra piombarti addosso non è per niente piacevole e influisce sull’umore individuale per tutto il resto della giornata condizionando così i comportamenti e le azioni.
Io personalmente, ogni mattina appena mi sveglio prima di uscire anche per andare a scuola, verifico sul web le condizioni ambientali previste, per via della mia scarsa voglia di spalancare le finestre e far entrare la luce per potermi svegliare del tutto. Tuttavia, qualche volta capita (non solo a me) di dimenticarmi di aggiornare le notizie, con la conseguenza che i gradi segnati in quel preciso momento risalgono alla mezzanotte, e mi ritrovo a uscire di casa con un abbigliamento inadeguato. Oppure, come già detto prima, può capitare anche che le previsioni non siano veritiere anche se aggiornate all’ultima modifica. Infine, molti studenti oggi non perdono di vista le previsioni meteo quando c’è il sentore di una possibile “allerta rossa” e di conseguenza la chiusura delle scuole (Atteggiamento questo che alimenta purtroppo la diffusione delle fake news quando non ci si affida ai comunicati degli enti istituzionali).
Ciononostante, il web e con esso tutti i siti che si occupano di divulgazione di notizie inerenti alla meteorologia, continua e continuerà sempre ad essere un valido strumento di informazione sia per uomini puerili che non e sia che lo usino o meno. Le previsioni metereologiche odierne di fatti sono sicuramente più accessibili e accurate nei dettagli, ma il fatto che ci vengano fornite in un modo così semplice comporta che ci sia un calo di attendibilità, anche perché varie testate (parte iniziale di una pagina) talvolta escludono la fonte.
In conclusione, se oggi da una parte è vero che le convinzioni popolane si stiano disperdendo, dall’altra parte è d’obbligo dire che le attuali previsioni meteorologiche sono più affidabili di quelle passate, ma non devono certo escludere l’osservazione personale e né tantomeno vanno prese come oro colato.
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